Guadagna con Internet Seriamente. Lezione 2


Ben tornato!
Allora, passiamo subito alla pratica, dato che lavorare seriamente è un po' come seminare. Infatti diffida da chi ti dice, che tra una settimana, un giorno o addirittura entro poche ore starai già guadagnando. Per guadagnare, come in tutte le cose, ci vuole tempo e sudore.
Prima di tutto ti consiglio di vedere la guida per diventare webmaster in tre passi che ho scritto personalmente e che puoi trovere ne ilSitoMio.com cliccando qui. Consultala mentre leggi questo post.
Tre modi diversi per diventare webmaster, ma comunque tutti efficaci.
1) La prima possibilità che ti indico nella mia guida è quella che più comunemente viene utilizzata e ti permette di fare davvero tutto quello che vuoi, ma bisogna avere un minimo di competenza informatica come programmatore. Quindi se non conosci neanche l'abc dei linguaggi di programmazione, lascia perdere, oppure, se proprio hai voglia, puoi imparare tutto da solo e gratuitamente da sito html.it.
2) Questa è la soluzione che ti consiglio per incominciare, perché è totalmente gratuita ed è sempliccissima. Puoi aprire un Blog facilmente e senza nessuna competenza e soprattutto GRATIS, presso quasi tutti i principali provider (Libero,Yahoo,Google,Virgilio oppure su MySpace).
Molte sono anche le opportunità di siti gratis come Beepworld o Altervista, io ti consiglio quest'ultimo è davvero completo e non ti da nessuna limitazione a parte l'uso del sottodominio. Prova anche Fulnet oppure It.gg.

3) La terza ed utlima soluzione ti permette di avere un sito vero e proprio con un aspetto del tutto professionale sia dal punto di vista grafico sia per quanto riguarda la struttura, e parimenti alla seconda soluzione non necesità di alcuna competenza, ma ha dei costi che partono da circa € 50 a € 300 e + all'anno.
Bene la seconda lezione finisce qui, come vedi si tratta di cose concrete e non di favolette. Quindi fai la tua scelta tra le tre soluzioni sopramenzionate e poi segui la terza lezione. Nella terza lezione parlerò della seconda soluzione per diventare webmaster, quella relaitva ai blog e ai siti gratuiti.

Guadagna con Internet seriamente.Lezione 1


Ciao, se stai leggendo questo post, probabilmente hai bisogno di soldi, o forse di più denaro di quello che hai già.
Voglio darTi il mio apporto gratuitamente e senza farti acquistare niente.
1)Sappi che il SAPERE è la prima ricchezza! infatti, voglio portarti a conoscenza delle modalità per fare soldi con internet, ma senza illuderTi. Non è per niente facile, non ci sono rendite a vita e nessuno ti insegnerà mai a guadagnare tanti soldi in pochi giorni o addirittura poche ore.
Premesso questo, già puoi escludere il 90% delle proposte che trovi via web per fare denaro.
2) con questo Blog metterò a Tua disposizione la mia esperienza affiché tu possa diventare un webmaster, anche non professionista, ma professionale. Perché lo faccio? Semplice, perché io mi faccio pubblicità in questo modo. E la pubblicità costa e anche caro, ma se ti do qualcosa gratuitamente attiro l'attenzione e il traffico di visitatori. Se poi quello che ti sto dando, oltre ad essere gratuito, funziona davvero e non è una bufala, allora tu, oltre a visitare il mio blog, visiterai anche il mio sito e poi gli altri miei siti e così via. E d ora ti svelo un segreto importantissimo....
3)Il traffico di visitatori! ...bella scoperta!?! infatti, nessun segreto, niente di nuovo sotto al cielo, nonmi propongo come un taumaturgo con la soluzione segreta che solo io ho. Chi lo fa, cerca di usare la tua curiosità e il tuo bisogno di lavorare per spillarti soldi, a volte anche solo pochi euro.
Quindi veniamo al traffico. E' importante avere molti visitatori perché semplicemente avrai più possibilità di mostrare i tuoi banner, che significa in definitiva guadagnare realmente e con fatica non molti euro, ma VERI e soprattutto senza spendere un soldo. Forse l'ho già detto, ma lo ripeto: se qualcuno ti chiede dei soldi per farti guadagnare, allora sta pur certo che è una fregatura, una sola, una bufala o chiamala come vuoi.
Questa è solo una premessa, ma dalla lezione 2 ti insegnerò a guadagnare senza farti prendere per il ... . Capito, vero?

MIGLIORA LA TUA AUTOSTIMA



MIGLIORA LA TUA AUTOSTIMA

Non farti scappare l'opportunità di dedicare il tempo necessario a te stesso e alla tua autostima personale, alle tue motivazioni, ai tuoi obiettivi, a chi desideri essere e a tutto quello che vuoi fare della tua vita! Impara a rispettarti! Vuoi aumentare il tuo benessere mentale, fisico ed economico? Vuoi comunicare più efficacemente e sviluppare più carisma nei tuoi rapporti interpersonali? Vuoi avere più successo nelle tue relazioni sociali? Vuoi sconfiggere le tue paure ed imparare a dominarle? Vuoi raggiungere risultati e prestazioni nella tua vita professionale e privata?

Liberati dalla paura

Quante volte, anche nel corso della stessa giornata, siamo presi da attacchi di panico, ansia, paure. Può capitare perchè dobbiamo affrontare un incontro importante, perchè aspettiamo delle notizie, o semplicemente ci colpiscono senza motivo.

La paura è una forza che ti blocca, che frena la tua creatività, che ti rende sospettoso, oltre ad essere la causa di malattie molto più serie, come anoressia o bulimia (paura di non piacere agli altri). Più si insidia dentro di te, e più è pericolosa: frena la tua voglia di trovare l'amore, un lavoro, la gioia di vivere.
Riscopri la gioia di vivere

Liberati dalla paura
Questi ebook ti aiuteranno a sconfiggere i tuoi timori, ad abbattere i muri che ti impediscono di vivere, con l'aiuto di esperti al tuo fianco che ti aiuteranno a mettere fine alle tue angoscie.
Ti aiuteremo a combattere le paure della perdita, del successo, dell'intimità, del confronto, e tutte quelle paure che continuano ad ostacolare la tua vita.

tratto da corsiprofessionali.com

L’autostima? È un bene prezioso


Cos’è l’autostima? Al di là della nostra volontà è qualcosa che ci appartiene, la si inizia a sviluppare sin da piccoli e la si continua ad alimentare con le esperienze di vita. Ognuno di noi ha di sé un’immagine, la quale è composta come un mosaico che lentamente prende forma in base alle risposte che riceviamo dagli altri e a come noi li percepiamo e interpretiamo.

L’autostima può essere bassa, alta, positiva o negativa: ognuno è consapevole del fatto che la stima che abbiamo di noi stessi influisce sul proprio comportamento, sulle relazioni sociali e lavorative, sulla vita affettiva e familiare. Più si ha un autostima alta, maggiore è la fiducia che si ha negli altri e più questi dimostrano una alta stima nei propri confronti. Minore è la stima che si ha di se stessi e più si diventa pessimisti, autocritici e severi nei propri confronti, ci si lamenta continuamente stressandosi di più e sprecando delle energie senza realizzare niente di buono, oppure concretizzando delle cose che non danno soddisfazione, confermando dunque le aspettative negative che si hanno nei confronti della vita.

L’autostima è uno schema cognitivo-comportamentale, uno stile di pensiero che viene appreso sin dall’infanzia man mano che le persone interagiscono con gli altri e con l’ambiente. E’ basata sulla combinazione di informazioni oggettive verso se stessi e valutazioni soggettive di queste informazioni. Ad esempio: se il Sé ideale, cioè l’idea della persona che ci piacerebbe essere, è troppo esagerato rispetto al Sé reale, cioè quello che realmente siamo o percepiamo di essere, se ne esce sconfitti con una bassa autostima.

Sin da piccoli la famiglia stessa deve sostenere la stima del bambino attraverso messaggi educativi positivi, non facendogli vivere il non raggiungimento delle mete come un fallimento, ma rinforzarli ad accettare se stessi per l’essere e non per l’apparire. Il bambino introietta ed elabora quello che il mondo gli comunica su se stesso, interiorizza le opinioni che gli adulti hanno di lui, cominciando a considerarle realtà indiscutibili. Delle frasi che sminuiscono ciò che il bambino fa o ciò che lui pensa, ad es. “Non sei per niente buono” o “Non capisci niente”, tanto più provengono da figure significative (genitori, nonni, zii,…) tanto più per il bambino sono veritiere; questi messaggi vengono conservati poi per il resto della vita influenzandone tutte le esperienze.

Quando il bambino è accettato dagli adulti che si occupano di lui, sviluppa un senso di adeguatezza che si ripercuote successivamente positivamente nelle relazioni con gli altri durante il percorso dello sviluppo.

Dunque, è necessario avere fiducia in se stessi per riuscire ad affrontare le diverse situazioni che si presentano nei differenti ambiti della vita. Una buona autostima permette nell’ambito socio-affettivo di avere delle relazioni di qualità piuttosto che di quantità, traendone positività emotiva; all’interno della sfera lavorativa dà il coraggio per confrontarsi con idee e concetti nuovi, per affrontare un cambiamento, per rafforzare l’impegno e realizzare i propri obiettivi. La mancanza di autostima rende la persona inattiva, apatica e toglie lo stimolo alla crescita emotiva e personale; diventa una profezia che si auto-avvera: più si è passivi, meno si ha voglia di fare e meno risultati si ottengono.

Per una buona stima di se è importante riconoscere i propri diritti; considerare i propri bisogni; definire i limiti e le risorse di se stessi; esprimere le proprie opinioni; prendersi cura di se fisicamente ed emotivamente; imparare a conoscere le proprie qualità e realizzazioni; stabilire dei traguardi, godendo i momenti per averli raggiunti e ricaricarsi di positività per andare verso nuovi obiettivi, non vivendo in maniera frustrante le mete non conquistate.

L’elemento più importante per alimentare l’autostima è trovare il giusto equilibrio tra il dovere ed il volere fare le cose, un’armonia tra lavoro e riposo, ma soprattutto premiarsi ogni qualvolta lo si ritiene necessario e utile ad aumentare la fiducia in se stessi, anche attraverso piccole cose: un buon pasto, un bagno rilassante, l’acquisto di un piccolo oggetto che ci piace, fare un riposino.

Realizzare quotidianamente qualcosa di piccolo che ci fa piacere, ci da la possibilità di proteggere un bene prezioso: SE STESSI.

tratto da nienteansia.it

eBook



Un eBook (anche chiamato e-book oppure ebook) è un libro in formato elettronico (o meglio digitale). Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic book, viene utilizzato sia per indicare la conversione in digitale di una qualsiasi pubblicazione sia il dispositivo con cui il libro può essere letto.

Nel caso ci si riferisca al dispositivo di lettura sarebbe più corretto, per evitare fraintendimenti, riferirsi ad esso come eBook reading device (dispositivo di lettura di eBook) oppure eBook reader, termine con il quale si intende sia il dispositivo hardware su cui l'eBook viene letto sia il software che permette la lettura sul dispositivo fisico. Il termine lettura di un libro elettronico è riduttivo, dato che un eBook può fruire informazioni che vanno ben al di là del solo testo.
È errato confondere un qualunque documento in formato digitale con un eBook, dato che l'eBook non si limita a presentare la sostanza del documento cartaceo ma cerca anche di replicarne la forma, in modo da rendere la lettura il più possibile simile a quella che si avrebbe sfogliando le pagine di un libro. Da ciò deriva che tutte le azioni che in un normale libro cartaceo sono immediate e scontate, come ad esempio, lo scorrere le pagine o l'inserimento di un segnalibro devono essere opportunamente emulate dal software. Il libro elettronico, nell'imitare quello cartaceo, approfitta ovviamente dei vantaggi offerti dalla sua natura digitale, che risiedono principalmente nelle possibilità di essere un ipertesto e inglobare elementi multimediali.

L'autostima come esperienza concreta


L'autostima come esperienza concreta
di Raffaele Iannuzzi -

"L' autostima è un fiore che va annaffiato ogni giorno", ha osservato con saggezza Willy Pasini. Così è, infatti, basta semplicemente entrare in contatto con se stessi, cioè osservarsi senza giudicarsi, come insegnano i grandi maestri orientali, per accorgersi che quella strana paroletta così carica di suggestioni, "autostima",fa riferimento a qualcosa di molto concreto che richiede tempi adeguati di sviluppo e di maturazione.
L' autostima è sempre legata alla dinamica di crescita della personalità, a quel processo complesso ed affascinante che Jung definiva "individuazione", vale a dire sano riferimento al proprio Sé. Ma questo è appunto un percorso, nessuno nasce con il corredo di individuazione e di autostima già pronto ed incartato; ogni fase della vita richiede un training, un lavoro personale per giungere ad un livello maturo e stabile di autostima.
Il primo punto da cogliere interessa la differenza tra una deriva narcistica e la vera e propria autostima. Il narcisismo è, nella concreta realtà dell' individuo, una modalità espressiva e relazionale del tutto autoreferenziale, un codice comunicativo incapace di guardare all' alterità come ricchezza e come investimento libidico. Il narcisista non è uno che "non" vede l' altro, ma uno che "vede male" se stesso e, dunque, la realtà che lo circonda, l' investimento libidico, per dirla con Freud, "nutre" esclusivamente l' Ego a detrimento di qualsiasi altro meccanismo percettivo-relazionale. L' esito distorsivo ultimo del narcisismo può essere il delirio ed anche la paranoia potrebbe aggiungersi e complicare un eventuale quadro clinico. A questo livello non si può parlare in alcun modo di autostima, perché quest' ultima va a toccare i gangli vitali dell' io esattamente al punto di congiunzione delle relazioni primarie e fondamentali: la relazione con se stesso e, di conseguenza, la relazione con gli altri. Ci troviamo, dunque, nella sfera della massima concretezza: le relazioni primarie. Non è neppure lontanamente concepibile una realtà concreta come l' autostima, talvolta ridotta ad una formula spettacolare o ad uno slogan pubblicitario, che definisce l' oggettiva tenuta dell' assetto relazionale dell' io e la sanità del nesso io-tu. Stimare se stessi significa, in primo luogo, amarsi, ma guardando alla ricchezza della sfera relazionale. Partire da un io maturo e consapevole rilancia una responsabilità specifica nei confronti degli altri e fa sì che l' individualità si faccia realmente personalità. L' individualità è sempre personale, cioè relazionale in senso stretto.
L' autostima, così, lungi dall' essere una realtà metafisica o un passepartout per motivatori evergreen, si colloca nell' ambito dell' esperienza umana e solidamente concreta dell' individuazione. Questo ambito connota una realtà che deve costantemente essere nutrita ed alimentata. Questo è il fiore, il meraviglioso fiore che va annaffiato ogni giorno.
L' autostima è un' esperienza e fare un' esperienza, in termini di psicodinamica, significa accorgersi di crescere. Significa, in primo luogo, accorgersi di vivere ed agire nel presente grazie alla propria unicità , che non ammette confronti di nessun genere, poiché essere unici significa essere "incomparabili" nel senso letterale: io sono e tanto basta !.
L' esito più affascinante e fecondo del percorso di realizzazione dell' autostima è proprio la scoperta e la ri-scoperta della propria assoluta unicità, la quale spinge la persona ad essere protagonista in modo creativo ed originale. Dall' essere unici si snoda una linea che conduce all' azione efficace ed alla "conquista" di uno mondo vitale originale.
Il "fare" si declina sempre sulla base dell' "essere" e l' Essere è una realtà ben più estesa dell' io e delle sue funzioni operative, riguarda la duplice connessione consapevolezza-esistenza. La persona dotata di autostima autentica può definirsi persona consapevole e forse è giunto il tempo di gettare alle ortiche la paroletta magica "autostima" e di parlare soltanto di "consapevolezza".
Perché non cominciare subito, in questo istante?.

tratto da psicopedagogika.it

L'autostima è l'azione di valutare sé stessi come insieme di determinate caratteristiche, nonché il giudizio risultante da questa valutazione, che viene fatta sulla base di criteri ottenuti dal confronto delle proprie caratteristiche con quelle di altri soggetti.

Come fenomeno intrapsichico, il giudizio di autostima è un sentimento associato all'osservazione delle proprie caratteristiche, e che può andare dall'assoluto apprezzamento all'assoluto disprezzo.
Uno studio su gemelli con lo stesso patrimonio genetico e con un patrimonio genetico diverso sembrava dimostrare una certa influenza genetica. Ma non solo.

Nel 2001 una ricerca di Nicholas Emler, allora docente di psicologia alla London School of Economics, rivelava che l'autostima era correlata anche all'atteggiamento di accettazione e di interesse dei genitori nei confronti del figlio durante l'infanzia. Che i maggiori responsabili della scarsa autostima erano percosse e abusi sessuali. Che successivamente però, nell'arco della vita, l'autostima è influenzata da successi e fallimenti personali.

Anche il dogma che se si ha un elevata autostima si ha successo a scuola e nel lavoro, fu in qualche modo sfatato da un altro studio condotto sempre da Emler nel 1970 seguendo un gruppo di bambini per anni, il British Cohort Study pubblicato nel 2001, dimostrava che i bambini che a 10 anni avevano un'alta autostima non avevano negli anni successivi risultati scolastici migliori dei bambini con bassa autostima.